martedì 30 settembre 2008

IGNAVIA? NO, COERENZA!

Settembre 2008 è un mese ricco di avvenimenti per l'amministrazione laurentina.
Ieri sera, infatti, alle ore 17 si è tenuto un altro Consiglio Comunale con due punti all'ordine del giorno:

- l'approvazione del verbale della scorsa seduta;
- la salvaguardia degli equilibri di bilancio.

In merito al primo punto, ci sono state solo alcune "sviste" nel precedente verbale, a cui si è ovviato con delle integrazioni dei consiglieri Antinora e De Libero.

In merito al secondo punto, com'è ovvio, il dibattito è stato più ampio e prolungato.
Dicharazioni di tutti i consiglieri della minoranza, che hanno colto l'occasione per sottolineare il loro dissenso nei confronti dell'amministrazione, non soltanto nella gestione finanziaria, con riferimenti anche "fuori tema".

L'ex assessore ha letto una dichiarazione di voto contrario, a nome anche del consigliere Pengue (che forse non è dotato di capacità oratoria tale da sostenere la propria posizione).

Toni più o meno accesi, scaramucce personali in tutte le direzioni: in breve, il solito Consiglio Comunale di San Lorenzo Maggiore.

Ma quando ha chiesto la parola il consigliere Durante Pasquale tutti sono ammutoliti.
Tensione visibile sui volti di tutti i diretti interessati:
  • il sindaco Angelo Fasulo, consapevole che il suo futuro sulla poltrona da primo cittadino era legato alle parole che si stavano pronunciando.
  • l'ex sindaco Emmanuele De Libero, che sperava in una spallata all'amministrazione per ricominciare un "nuovo" (ma forse già visto) corso.
  • l'ex assessore Antinora, che in caso di spallata avrebbe avuto modo di valutare il suo peso politico, dal momento che la sua revoca è stata la causa della crisi.
Il consigliere Durante ha analizzato l'operato dell'amministrazione di cui fa parte. Ha chiesto a tutti di alzarsi in piedi e di assumersi le proprie responsabilità, attraverso le dimissioni collettive e il conseguente scioglimento del consiglio. Ma le sue parole sono state accolte dal silenzio.
Ha, perciò, dichiarato di avere tra le mani una patata bollente scomoda, che nessuno si era preoccupato di alleggerire.
Non volendo accollarsi l'onere di causare lo scioglimento dell'intera amministrazione, ha preferito votare a favore e dimettersi subito dopo.

Anche se questo atteggiamento ha lasciato perplessi tutti i presenti, non credo sia il caso di muovere accuse nei confronti di questo consigliere.

L'ignavo è pigro, indolente, infingardo(1). L'ignavia è l'inerzia morale, la mancanza di fermezza e di determinazione.

Se Pasquale Durante si fosse astenuto, allora sarebbe stato un ignavo. (Ma forse in quel caso non gli sarebbero state mosse accuse).
Invece si è assunto una responsabilità: la propria responsabilità di cittadino e di consigliere.
Ha chiesto pubblicamente scusa agli elettori per l'operato proprio e dell'amministrazione. E ha rinunciato al proprio posto nel consiglio comunale e in quello della Comunità Montana.

Ieri sera questo è stato l'unico atto vero di COERENZA.

(1). Definizione dello Zingarelli 2005.

giovedì 11 settembre 2008

Carta, forbice o... modus operandi?

Stasera vorrei rendere partecipi i laurentini di ciò che è avvenuto nel Consiglio Comunale conclusosi all'incirca un'ora fa, alle 20-40. Come in ogni occasione di vita democratica a San Lorenzo Maggiore, non è mancato il dibattito, più o meno acceso, il tentativo di accusa personale sia da parte della maggioranza che dell'opposizione, la polemica sterile (in merito all'approvazione di un regolamento, riguardante la collocazione di eventuali antenne per le frequenze radiofoniche e televisive sul territorio laurentino, valutando anche eventuali rischi per la salute).
Dopo l'approvazione del regolamento proposto dalla minoranza (grazie a 3 voti favorevoli della maggioranza), ha preso la parola Assunta Antinora, per spiegare i motivi della revoca, da parte del sindaco, degli assessorati da lei detenuti. L'ex assessore ha letto le motivazioni scritte recapitatele dal sindaco (riportate anche in un articolo pubblicato sul Sannio Quotidiano qualche giorno fa), sottolinenando che il modus operandi dell'amministrazione divergeva dal suo già da tempo. Ricordando gli esordi dell'amministrazione che oggi governa il nostro paese, ha dichiarato che inizialmente la riunione di Giunta Comunale era convocata telefonicamente, qualche minuto prima che iniziasse, senza, quindi, la possibilità di poter conoscere l'ordine del giorno o addirittura di potersi documentare al riguardo. Ha sottolineato che già in qualche mese fa aveva scelto di dimettersi, non convidendo le posizioni dell'Amministrazione laurentina. Ma Antinora ha detto di essersi ricreduta nel momento in cui si è deciso di dare un nuovo corso alle cose, di imprimere una svolta decisiva, chiarendo definitivamente la situazione economica del paese, attraverso delle richieste agli uffici competenti. Ha poi letto una serie di delibere di giunta, riguardanti temi scottanti e dispendiosi (dal progetto definitivo dell'edificio scolastico al centro storico), in cui motivava il suo parere negativo.

Ciò che mi ha lasciato soddisfatta è stato poter avere finalmente una prova che è possibile fare politica in un modo diverso.

Non mi riferisco al caso specifico del consigliere Antinora, dettato da scelte politiche imminenti e anche, forse, giustamente motivate. Temo, infatti, che si sia trattato soltanto di togliere qualche sassolino dalla scarpa.

Io mi sto riferendo al fare politica nel senso di amministrare e gestire la cosa pubblica: è questo il modo di rendere partecipi i cittadini di ciò che accade nel proprio paese: CARTE ALLA MANO! Perché prima d'ora nessuno, se non alcuni consiglieri, conoscevano queste delibere? Dove sono tutte le altre che sono state approvate? Perché chi prende le decisioni lo fa ignorando totalmente la comunicazione con la cittadinanza?

La risposta è molto semplice: è preferibile evitare di diffondere notizie che possono risultare scomode, che possono essere criticate o che possono infastidire questa o quella persona (un voto è sempre un voto). E' molto più semplice parlare e lanciare battutine e frecciate, avvalendosi di frasi fatte, sempre senza il supporto cartaceo, che potrebbe risultare ingombrante (per una parte politica come per l'altra).
E poi, a San Lorenzo Maggiore, la carta ha un suo scopo precipuo, che non può essere alterato. La scrittura serve ad esaltare, a pubblicizzare, a trasmettere la visione idillica e spensierata di uno spledido paesino accolato su una collina, dove tutto va per il meglio.
E, inoltre, in un paese così rispettoso dell'ambiente e così attento al problema dei rifiuti, SAREBBE UN PECCATO SPRECARE DELLA CARTA!!